La nuova vita dei PC accende la solidarietà
Prosegue il progetto PC4change promosso nel territorio bresciano da Fondazione Cogeme in collaborazione con la cooperativa Reware specializzata nel recupero dei beni informatici in dismissione. Parte dei ricavi viene donata per il sostegno della attività del Banco del Riuso
Un’altra tranche di “donazioni” ha caratterizzato questo inizio di anno grazie al coinvolgimento di Acque Bresciane, la prima società benefit ad aderire all’iniziativa, e BTl Banca del territorio Lombardo le quali hanno destinato, nell’ambito del progetto PC4Change, parte delle attrezzature in dismissione (PC e/o altri strumenti) alla Cooperativa Reware specializzata nella rigenerazione di attrezzature informatiche. “Con un’altra dismissione di Acque Bresciane e BTL, è stato possibile ottenere un secondo finanziamento alle attività del Banco del Riuso” – conferma il Presidente dell’Associazione Riuso3 Carlo Piantoni, gestore dei due locali in Franciacorta e nella Pianura- “sono molto grato alle due realtà che sin dall’inizio hanno aderito a questa iniziativa promossa territorialmente da Fondazione Cogeme”. E’ infatti lo stesso Presidente Gabriele Archetti a sottolineare l’importanza nel “continuare fattivamente quanto avviato, con l’auspicio che il progetto prenda sempre più piede anche in altre realtà della Provincia”.
Una soddisfazione condivisa anche dal Presidente della Cooperativa Reware, Nicolas Denis, il quale sottolinea il costante lavoro della propria realtà su scala locale e nazionale: “l’officina informatica di Reware ha ricevuto nel caso specifico 49 computer che abbiamo rigenerato e rivenduto. La parte bella del nostro lavoro è quella di poter incidere su diversi piani: da un lato donando una parte del ricavato, circa 900 euro, ad attività benefiche come quella del Banco del riuso, dall’altra riducendo, ad esempio, l’impronta carbonica tramite le emissioni di CO2.”
Impronta Carbonica ed Emissioni di Co2
A questo proposito sono 39 le Tonnellate complessive di combustibile fossile raccolte evitando di bruciarne circa 11 ed evitando inoltre una dispersione di circa 73.000 litri d’acqua. Numeri significativi seppur in un contesto nazionale in cui ogni persona produce in media dai 12 ai 18 chili di rifiuti elettronici ogni anno (le cifre variano in base alle fonti). Se moltiplicassimo questa cifra per il numero di abitanti si arriverebbe a circa 1 milione di tonnellate di rifiuti per l’Italia. A livello europeo si parla di 10 milioni e a livello mondiale si superano i 50 milioni. È l’insieme di queste motivazioni che ha spinto anche Fondazione Cogeme a intraprendere questo filone cercando di diffonderlo il più possibile nei propri territori di riferimento.
Da questo progetto infatti, le realtà coinvolte possono usufruire di molteplici impatti positivi: le aziende, spesso costrette ad affrontare spese di smaltimento del materiale informatico in mancanza di alternative, possono dismettere senza costi aggiuntivi il proprio materiale informatico e svolgere allo stesso tempo opera di responsabilità sociale ed ambientale;
Dall’altro lato, Fondazione Cogeme consolida il proprio ruolo di facilitatore territoriale di processi virtuosi e buone pratiche per una Economia circolare. Il beneficiario finale è Riuso3, l’Associazione senza scopo di lucro che si occupa della gestione operativa dei due Banchi del Riuso con sede a Rovato e Lograto.
Cos’è Il progetto PC4Change
E’ una forma innovativa di partenariato aperto messo a disposizione delle Organizzazioni Non Profit. Lo scopo è quello di raccogliere computer da riutilizzare, sia per fare opera di prevenzione ambientale che per sostenere progetti di solidarietà sociale, di sviluppo sostenibile, sensibilizzazione ambientale, emergenza umanitaria e di cooperazione internazionale. La logica innovativa del progetto è quella di far convergere alti obbiettivi di efficienza ambientale, tramite il riutilizzo professionale delle apparecchiature elettroniche, con nuove metodologie di raccolta fondi. “PC4Change” è un progetto che nasce dall’iniziativa della Cooperativa Reware, la quale è anche un Impresa Sociale riconosciuta nel campo della prevenzione ambientale. Il riutilizzo di apparecchiature informatiche viene indicato come la miglior pratica in assoluto nel quadro della riduzione dell’impatto ambientale da rifiuti elettronici.
Come funziona
L’azienda interessata a dismettere computer contatta Fondazione Cogeme fornendogli una disponibilità ad aderire al progetto PC4change. Sarà poi cura della Cooperativa Reware avviare un’interlocuzione diretta (suggellata da un accordo scritto formale) che attesta i termini della “donazione” da parte dell’azienda. Dal punto di vista tecnico occorrerà un inventario (anche semplificato) del materiale che si intende mettere a disposizione e che verrà poi ritirato dalla stessa Reware e poi venduto al pubblico tenendo traccia precisa dei costi di trasporto, dei pezzi di ricambio e dei ricavi.
Il 20% del ricavato netto (vendita meno costi di trasporto ed eventuali pezzi di ricambio) verrà destinato a Fondazione Cogeme che reinvestirà il tutto nel Banco del Riuso di Rovato e Lograto.
Il Banco del riuso
Il progetto del Banco del riuso, avviato come sperimentazione nel 2018 in Franciacorta, ad oggi è una realtà consolidata con alle spalle 5 anni di esperienza e una prospettiva di crescita importante. Questo progetto, coordinato dalla Fondazione Cogeme ETS, ha l’obiettivo di applicare concretamente i principi di economia circolare grazie all’attività di scambio oggetti, ma non solo, senza alcun tipo di passaggio in denaro.
Il Banco del riuso attualmente ha due sedi (Rovato e Lograto) e coinvolge un totale di 10 amministrazioni (Rovato, Castegnato, Cazzago San Martino, Paderno Franciacorta, Passirano, Castrezzato, Cologne, Lograto, Berlingo e Maclodio) per un bacino di circa 70.000 abitanti.
Nell’operatività il Banco del riuso è gestito dall’associazione Riuso3 che svolge attività di promozione e utilità sociale a supporto del progetto. Ad oggi Riuso3 conta su una rete di circa 50 soci volontari attivi nelle diverse mansioni e oltre mille utenti, tra cui i rispettivi servizi sociali e le circa 50 associazioni locali che gravitano attorno alle attività del banco.